Hai fatto un bonifico a tuo figlio? Controlla la causale inserita: in questo caso c’è da preoccuparsi

I genitori che hanno la possibilità di supportare economicamente i propri figli, spesso optano per il bonifico bancario come metodo di trasferimento di danaro.

Questa pratica può coprire una varietà di esigenze, dall’aiuto con le spese mensili al pagamento dell’affitto o delle bollette. Tuttavia, è cruciale prestare attenzione alla causale inserita durante l’operazione, per evitare inconvenienti con il fisco.

Bonifico inviato tramite l'app sullo smartphone
Cosa deve esserci scritto nella causale del bonifico per i figli – meltyfan.it

La scelta della causale in un bonifico a favore dei figli è un passaggio che non deve essere sottovalutato. Una causale inappropriata o considerata sospetta può infatti attirare l’attenzione dell’Agenzia delle Entrate, portando a possibili controlli e sanzioni sia per chi invia sia per chi riceve il denaro. È quindi essenziale conoscere quali terminologie utilizzare e quali evitare.

Attenzione alla causale del bonifico per i figli

Quando si effettua un bonifico ai propri figli, alcuni genitori commettono l’errore di utilizzare causali potenzialmente problematiche. Frasi come “restituzione prestito”, “prestitino” o espressioni troppo informali come “soldini ricevuti dai miei amati genitori” possono suscitare dubbi sulla natura del trasferimento agli occhi dell’Agenzia delle Entrate. Queste terminologie sono fortemente sconsigliate, poiché possono essere interpretate come tentativi di elusione fiscale.

uomo adulto con carta di credito e smartphone
Perché è meglio evitare alcune frasi quando si fa un bonifico ai propri figli – meltyfan.it

Per evitare problemi con il fisco, è importante adottare una comunicazione chiara e trasparente nella descrizione del bonifico. Se l’intento è quello di aiutare con le spese quotidiane o pagamenti specifici come affitto e bollette, è sufficiente indicarlo esplicitamente (“affitto”, “bollette”). Analogamente, se si desidera fare un regalo in denaro al proprio figlio, terminologie semplici come “regalo” o “aiuto spese” sono preferibili e meno soggette a fraintendimenti.

Utilizzare una causale non idonea può avere ripercussioni significative sia per il destinatario che per il mittente del bonifico. L’Agenzia delle Entrate potrebbe infatti emettere cartelle esattoriali nei confronti dei contribuenti coinvolti nel trasferimento se questo viene ritenuto irregolare o sospetto. È quindi fondamentale scegliere le parole con cura ed essere sempre onesti nelle proprie dichiarazioni finanziarie.

Navigando attraverso le complessità burocratiche dei bonifici bancari tra familiari, la regola d’oro rimane quella della trasparenza e della correttezza nell’espressione delle proprie intenzioni (in ambito finanziario) verso i propri cari.

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